Johannesburg (Sudafrica), 1972
L’artista sudafricana Candice Breitz utilizza principalmente fotografie e video, manipolate e montate in nuove strutture narrative che prevedono spesso la forma di installazione. Le immagini utilizzate sono tratte da riviste, videoclip musicali, film e altre fonti del mondo dell’entertainment. Nelle sue opere, sin dagli anni Novanta, Breitz riflette sui concetti di identità, appartenenza razziale o di genere e sulla loro mediazione nella cultura contemporanea e globalizzata.