Helsinki (Finlandia), 1972
Sin dal 1998, anno del suo debutto internazionale, Elina Brotherus ha alternato una strategia autobiografica, capace di tradurre sentimenti ed emozioni nel linguaggio fotografico, ad un’attenta sensibilità per la cultura pittorica ottocentesca, con espliciti riferimenti alla tradizione che dal romanticismo porta alle ricerche post-impressioniste. Un’opera, la sua, che rinnova il dialogo tra la cultura visiva francese e quella nordica, grazie ad un’interpretazione contemporanea della soggettività dell’artista. La dimensione biografica e documentaria si sovrappone e si fonde alla ricerca formale e permette alle opere di utilizzare un ampio spettro emozionale che coinvolge lo spettatore in un gioco di riconoscimenti e scoperte, confessioni biografiche e citazioni estetiche.