Nicos Baikas

Atene (Grecia), 1948

Nikos Baikas si forma tra Grecia e Italia, negli anni Settanta: all’interesse per l’arte americana dell’epoca si aggiunge la conoscenza dell’Arte Povera e delle sue implicazioni concettuali, che l’artista trova analoghe alla filosofia greca antica. Il risultato sono dei grandi disegni figurativi a matita, il medium prediletto dell’artista per la sua immediatezza, in cui vengono raffigurati paradossi filosofici, tramite personaggi posti di fronte a situazioni enigmatiche. Tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta il suo tratto si fa progressivamente più denso e cupo, esasperando il chiaroscuro attraverso una maggiore o minore pressione della matita, sino a simulare gli effetti riflettenti di un foglio metallico, mentre i soggetti vanno stilizzandosi e diventano più astratti. Verso la metà degli anni Ottanta l’artista si appassiona alle teorie prospettiche di Leon Battista Alberti, approfondite a seguito del suo soggiorno italiano.