Liverpool (Regno Unito), 1949
Tony Cragg è considerato tra i protagonisti della nuova scultura anglosassone degli anni Ottanta. Nel 1981 partecipa alla mostra “Objects and Sculpture” (organizzata presso l’Institute for Contemporary Art di Londra e l’Arnolfini Gallery di Boston), decisiva per rilevare il nuovo approccio alla scultura inaugurato, negli anni Ottanta, da artisti quali Antony Gormley, Richard Deacon, e dallo stesso Cragg. Comune è la ricerca non di un valore figurativo o astratto delle forme, quanto di una loro valenza metaforica e simbolica, spesso in polemica con il formalismo della scultura minimalista. Vincitore del Premio Turner nel 1988, Cragg impiega materiali e procedimenti diversi – dagli objets trouvés a composizioni scultoree e monumentali in legno, gesso, ceramica, vetro, bronzo e plastica – in una ricerca incentrata sul rapporto tra naturale e artificiale. L’artista sperimenta diverse combinazioni di forme e materie riorganizzandole secondo meccanismi di ripetizione e frammentazione fino a conferir loro una nuova identità.