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Rossella Biscotti La stanza rossa

Size
4'5''
Description
Il lavoro di Rossella Biscotti (1978) affronta la storia e le storie, raccontando eventi ed episodi dimenticati, manipolati o cancellati. Usando la scultura, la performance, il cinema, il suono e la scrittura, Biscotti pone pressanti interrogativi rispetto a quelle che vengono considerate verità storiche, offrendo nuovi punti di vista interpretativi e narrativi. Tra le istituzioni che hanno ospitato il suo lavoro si ricordano: Stedelijk Museum, Amsterdam; Kunstmuseum St. Gallen, St. Gallen; Van Abbemuseum, Eindhoven; Museo del Novecento, Milano; Museion, Bolzano; Secession, Vienna; Tate Modern, St. Ives; IMMA, Dublino; ICA, Londra; MAXXI, Roma. Tra gli eventi internazionali più rilevanti a cui ha preso parte vi sono: 55ma Biennale di Venezia, 13ma Biennale di Istanbul, documenta (13), Manifesta 9, 16ma Quadriennale di Roma. La stanza rossa è un film di pochi minuti in cui l’atto di scavare, senza un inizio e senza una fine, si ripete misteriosamente, in un contesto capace di evocare una scoperta archeologica. Spiega l’artista: “In questo film, la scoperta di un cimitero sotto il pavimento di una cucina apre una questione fondamentale sulla nostra storia e la nostra identità, introducendosi nell’atmosfera intima della casa di una famiglia. L’atto di scavare diventa un modo di metterle in luce, in maniera lenta e collettiva”. L’opera fa parte di quelle che Rossella Biscotti chiama annotazioni: “Il materiale montato, realizzato con una videocamera 8 mm e senza sonoro, è una specie di diario di alcuni piccoli eventi in cui l’azione del filmare non è separata dalla partecipazione attiva alla vita documentata o in svolgimento, e spesso comprende scene di lavoro manuale. La videocamera ha un ruolo equivalente a quello di qualsiasi altro strumento”.
Inventory Reference No.
1442
Classification
Video
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