Descrizione
Alberto Zilocchi trascorre gli anni della formazione a Bergamo, dove si diploma come perito chimico tintore. Compie i primi passi della sua attività artistica nell’ambito della pittura informale e verso la metà degli anni cinquanta frequenta l’avanguardia artistica di Milano. Parallelamente alla sua attività artistica, Zilocchi lavora come insegnante di disegno presso varie scuole della provincia bergamasca e successivamente presso il Liceo Artistico di Bergamo, oltre a lavorare come scenografo presso il teatro Donizetti. Alla fine degli anni sessanta Zilocchi si avvicina al Gruppo Zero di Düsseldorf: nell’ambito delle tendenze ottico-cinetiche, gli artisti proclamano un annullamento totale delle precedenti esperienze pittorico-scultoree e l’apertura di un nuovo spazio di libertà creativa (una “Zero Zone”). Accantonati i vecchi metodi espressivi e gli strumenti più consueti, le opere d’arte si aprono a nuovi materiali (plastica, metallo, superfici riflettenti) e nuovi procedimenti artistici come giochi di luci e ombre, effetti dinamici e dispositivi motori. È in questo contesto che Zilocchi realizza i suoi Rilievi, opere su tavola supportate da complessi telai rigidi in legno, che tengono perfettamente piane le superfici dipinte con acrilico opaco rigorosamente bianco, dove si stagliano, con effetto quasi scultoreo, i chiaro-scuri formati da rilievi che si sollevano sulla tavola per poi sfumare sino ad annullarsi nella tavola stessa. Dei “bassorilievi” che creano dei pieni e dei vuoti ordinati secondo un sistema numerico, utilizzati non in funzione decorativa ma costruttiva, per creare cioè una contrapposizione di forme che nascono da una superficie a dettare uno spazio.