Descrizione
Sin dai primi anni Ottanta, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi costruiscono i loro film su pellicole d’archivio, recuperate ed esplorare gli aspetti politici, storici e antropologici delle immagini in movimento e ridiscuterne le tradizionali categorie narrative. I due artisti realizzano Dal Polo all’Equatore basandosi sugli archivi del cineasta e documentarista Luca Comerio (1878-1940), ricchi di materiali filmati nel periodo tra le due guerre mondiali. Vi ritrovano temi come il viaggio, l’esplorazione, la conquista, la sottomissione culturale e religiosa delle popolazioni africane, l’avventura esotica, l’oppressione militare e coloniale. Gli artisti utilizzano una “camera analitica” costituita da due elementi: nel primo scorre verticalmente la pellicola originale 35mm, azionata a mano data la fragilità del materiale; il secondo, una camera in asse con il primo elemento, consente di rifotografare in trasparenza le immagini originali. Il film, insieme con il grande “rotolo” disegnato ed i quattro lavori su carta, solleva domande fondamentali sul rapporto fra cinema e storia: la funzione della parola e il ruolo del tempo reale (e del ralenti) nel film, il valore di testimonianza delle immagini documentarie.