Descrizione
L'opera è una riflessione sul tema dell’identità e su come l’uomo sia effettivamente in grado di definirne la natura. L’installazione è composta da differenti elementi: fotografie, materiali d’archivio, documenti e mappe concettuali. Il nucleo centrale dell’intera opera ruota attorno ad un’indagine nella quale si parla della scomparsa di un misterioso personaggio, sparatosi con l’ausilio di due rivoltelle che hanno fatto fuoco contemporaneamente, attraverso un sistema che ricorda quello ideato da Umberto Ellero per l’invenzione della fotografia segnaletica, e ne ha sfigurato il volto, rendendolo irriconoscibile. Ogni elemento di questa complessa opera è un indizio che rimanda ad un altro, continuando ad interrogare lo spettatore su quanto l’identità di una singola persona sia riducibile alla sua forma empirica. Il progetto è dunque un labirinto in cui ogni nuovo elemento è sovrapposto al precedente, amplificando nello spettatore una percezione di smarrimento, suggerendo come la conoscenza non sia uno strumento di semplificazione del reale, piuttosto un percorso di ricerca. (AC)