Descrizione
I Sei sensi, opera acquistata nel 1984 presso l’artista, è composta da una sequenza di undici pannelli. Sul primo a sinistra, in ordine verticale, sono elencate le lettere dell’attuale alfabeto italiano. Di seguito, i primi sei pannelli recano dei simboli bianchi, simili a degli apostrofi o virgole, mentre i restanti cinque ne sono privi. Come sugli assi cartesiani, ogni “virgola” ha una posizione precisa che aiuta a decifrarne il significato: proiettandola sull’asse verticale si ottiene la lettera che essa simboleggia; considerandone invece la progressione orizzontale, si ottiene l’ordine in cui essa va collocata all’interno della frase che si comporrà. In questo caso di tratta dell’elenco dei cinque sensi, “vedere, udire, odorare, toccare e gustare” al quale si aggiunge il sesto “pensare”, in grado di immaginare ed evocare tutti gli altri. La rappresentazione grafica obbliga la lettura a procedere in due direzioni sincroniche: da sinistra verso destra, come è convenzione in Occidente, e secondo un andirivieni verticale che richiama altre forme di scrittura estremo-orientali. La conciliazione tra culture orientali e occidentali, tra i temi più assidui in Alighiero Boetti, non è l’unica ragione di quest’opera. L’artista, da sempre affascinato dai presupposti arbitrari alla base dei sistemi di classificazione, dal 1970 si era interessato all’alfabeto: “mi sono reso conto che, per esempio, alcune strutture fondamentali, gigantesche, della società verrebbero a crollare se mancassero alcuni piccoli elementi, come l’ordine alfabetico. Pensa alla guida telefonica di Torino non più ordinata secondo l’ordine alfabetico!” (Bandini, Boetti 1973, p.34). Dal 1973, con il ciclo Mettere al mondo il mondo, Boetti adottò questo sistema di scrittura delineando i segni in negativo, mediante la campitura che persone anonime effettuavano a fitto tratto, con una penna a biro blu. [Denis Viva]