Descrizione
Tra le poche donne artiste della sua generazione, da fine anni ‘70 a poco prima della morte, Lai si dedica ai celebri “Libri cuciti”, in cui avvicina tessitura e scrittura, aspetti fondamentali nella sua pratica creativa, e nell’intrecciare stralci di Storia e trame di storie recupera il gesto antico e femminile del ricamo, che diventa atto di riflessione sociale e politica nonché narrazione del rapporto tra Storia e presente. Primo esempio di “scrittura cucita” è “Pagina cucita”: una fotocopia di pagina di quaderno, forse una lettera, con simulazione cucita di scrittura dove il filo traccia ritmi di parole. Alla pagina Maria Lai aggiunge ulteriori fili neri che fuggono dai punti attraversati dall’ago, escono dallo spazio del foglio bianco e si offrono al lettore per risalire al significato dello scritto. Nella serie dei “Libri cuciti” entrati in collezione, Lai avvicina tessitura e scrittura, aspetti fondamentali nella sua pratica creativa, e nell’intrecciare stralci di Storia e trame di storie recupera il gesto antico e femminile del ricamo, che diventa atto di riflessione sociale e politica nonché narrazione del rapporto tra Storia e presente. Già dal colore marrone delle pagine e dei ricami, “Terra e Bisbigli” evidenziano un profondo legame con la madreterra, dove la figura della donna diviene tessitrice e narratrice di un mondo altro. Nella sua estetica minimale e nelle sue linee fortemente astratte, “Il viaggiatore astrale” fa al contrario affiorare la “Weltanschauung” secondo la quale l’artista dal locale si proietta verso una prospettiva globale e universale o, per dirla in termini più contemporanei, glocal.