Descrizione
“In The End Is The Word” combina filmati video, immagini, testi animati e suoni ambientali per creare un ambiente multimediale coinvolgente. La narrazione dell'opera inizia con un tranquillo paesaggio marino di rocce e onde vicino alle Isole Diaoyu (conosciute come Senkaku in Giappone), un arcipelago a nord-est di Taiwan rivendicato sia da Pechino sia da Tokyo. La scena pacifica è presto interrotta quando imbarcazioni di origine non identificabile si avvicinano e le navi da guerra tentano di tenerle lontane. Mentre il video prosegue, lo scontro si intensifica con attacchi missilistici e bombardamenti. Questa immaginaria battaglia navale culmina quando strisce di testo avvolgenti si riversano nella proiezione sul muro e si espandono sul pavimento della galleria, in un effetto visivo creato dalle proiezioni video sincronizzate. Come uno tsunami, le ondate di strisce di testo cancellano sia le dispute dell'umanità che le sue civiltà in guerra. Facendo eco al titolo dell'opera, questo fenomeno ottico rimanda simbolicamente alla costruzione della Storia: quando l'esperienza fisica di un evento finisce e la memoria si affievolisce, le narrazioni sono tutto ciò che rimane per creare, disseminare e contestare il passato.