Descrizione
Una produzione a basso costo – videocamere di smartphone, riprese di Vhs montate con immagini generate al computer e con disegni di animazione – e una post-produzione sofisticata danno forma a questo video che scorre, ora iper velocemente ora con estrema lentezza, come il diario intimo di Ali, giovane rapper berlinese, voce narrante della storia. I difetti nella registrazione diventano stile narrativo di una generazione di giovani costantemente in bilico tra desideri “ad alta definizione” e un’esperienza “low-res” con un mondo disperato e triste. Ma chi è Lolita Lempicka? È lo pseudonimo di Josine Maryse Pividal, stilista e creatrice di profumi francese, evocata nel titolo dell’opera ma esclusa dal flusso di scena. Senonché, nel video, è ravvisabile la stessa attenzione per la cura al dettaglio che, in un mix creativo, fa emergere, come fossero le diverse note di una fragranza, i variegati temi suggeriti: il design commerciale, l’industria della musica e della moda, la tecnologia, la mutazione, la malattia, la sporcizia.