Descrizione
Cucchi identifica l’ombra come elemento che salva l’arte, “perché – afferma – le cose si mantengono all’ombra”. Presenza e assenza, vuoti e pieni, chiaro e scuro, vita e morte diventano così i poli intorno ai quali si muove e si costruisce questo percorso attraverso le sculture, animate da una visionarietà e da un intenso dialogo con lo spazio. Le sculture attraversano i materiali, dal gesso al bronzo, dove la patina e la brunitura suggeriscono l’idea di un tempo che passa o si ferma. Accarezzate dalla luce o rifugiate nell’ombra, queste raccontano nuovi e vecchi miti, celebrano la vita attraverso il rimando alla morte, e pongono l’uomo – nato dalla polvere e alla polvere destinato – al centro di una riflessione che non ne tace le miserie, ma ne esalta la capacità di sognare, di trasformare la materia e di “segnare” il corso del tempo con il suo sforzo titanico di affermazione. Pecore, cani, galli, cipressi, colline, grotte, nuvole, teschi, campane, croci, case: un repertorio mutuato dai ricordi della terra d’origine e dal territorio culturale e antropologico italiano visto attraverso il filtro della memoria. (Alessandra Rizzi)