Descrizione
Il video è stato realizzato presso alcuni stabilimenti industriali di Gallarate chiusi per fallimento e abbandonati, in una città storicamente nota per l’importanza e la ricchezza dell’industria tessile. Made in Italy non vuole focalizzarsi però esclusivamente sulla storia delle aziende tessili di Gallarate, ma evidenziare il portato simbolico degli eventi che le hanno coinvolte, trasformandole in esempi concreti di una condizione comune a tante piccole e medie imprese italiane.
Nel video si susseguono immagini statiche a camera fissa che mostrano la sospensione temporale presente negli interni desolati di fabbriche un tempo produttive, alternate a immagini che attraverso piccole modificazioni, piccoli interventi, ridanno una parvenza di vita a quei luoghi.
Il lavoro affronta anche il rapporto tra produzione industriale e territorio: la città di Gallarate ha subito un ingente danno ambientale a causa delle acque reflue che le industrie tessili scaricavano nel torrente Arno.
In una delle fabbriche, la presenza di numerosi secchi e contenitori disposti a terra, allo scopo quasi paradossale di preservare lo stabile e il suo prezioso contenuto dalle numerose infiltrazioni d’acqua piovana (pulita), ha aperto una riflessione sulle acque tossiche che le stesse industrie hanno scaricato per anni nel torrente della città.
L’artista ha quindi immaginato un gesto rituale: riportare al torrente Arno l’acqua raccolta in quei secchi. Un gesto simbolico che vuole cercare di instaurare un rapporto nuovo tra i cittadini e il torrente, più consapevole e rispettoso.