Maurizio Cattelan Mother

cm 130 x 116,5

"Mother", l’azione che Cattelan ha realizzato nel 1999 alla XLVIII Biennale di Venezia, è in questo senso uno dei suoi lavori più significativi. Invitato da Harald Szeemann a partecipare alla rassegna veneziana, Cattelan interviene all’Arsenale durante i tre giorni dell’inaugurazione. L’artista chiede a un fachiro indiano di farsi seppellire per tre ore sotto la sabbia, lasciando emergere solo le mani in segno di preghiera. "Mother" potrebbe ricordare le prove alle quali molti artisti della Body Art sottopongono il proprio corpo ma in realtà l’opera (foto di A. Maranzano), lontana dallo stile crudo delle immagini dei body artist, è un gesto impossibile che neutralizza l’effetto di documentazione della fotografia. Il lavoro diventa così un simbolo paradossale e una metafora della caducità dell’uomo. La madre, la terra, la preghiera, la fragilità, la morte sono i molteplici richiami che risuonano dietro l’apparente ironia dell’operazione di Cattelan.

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G. Verzotti (a cura di), Maurizio Cattelan, Milano 1999. N. Rosenthal (a cura di), Apocalypse, beauty and horror in contemporary art, catalogo della mostra (Londra, Royal Academy of Arts), Londra 2000, p. 93. J. Blessing (a cura di), Speaking with hands. Photographs from the Buhl Collection, catalogo della mostra (New York, Guggenheim Museum), New York 2004, pp. 52; 207.

Foto M3Studio

Acquisto dalla Galleria Massimo de Carlo, Milano

Fotografia