Descrizione
L’artista ha indagato, nella sua instancabile sperimentazione, gli ambiti più eterogenei del fare artistico. Dopo la scoperta di Kandinskij e Klee si rivolge all’astrazione, abbracciata nella sua variante geometrica. Aderisce a Abstraction-Création (’34), partecipa alla prima Mostra collettiva di Arte Astratta (Torino, ’35), si avvicina al Bauhaus. Parallelamente all’attività pittorica egli conduce una fervida ricerca nei campi della fotografia, della cinematografia, della scenografia e più tardi della musica. Nell’opera pittorica, come in Movimento n. 16, l’artista mira a cogliere forme pure che si dispongono nello spazio come momento di una sequenza più ampia che continua a svilupparsi all’infinito, connotato da un supremo controllo di linee e forme, che nulla concedono alle suggestioni emotive. (Alessandra Rizzi)