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Modalità GUIDA

Roland Fischer Nikko

Misure
cm 180 x 125
Descrizione
Roland Fischer è stato uno dei primi artisti, a partire dagli anni Ottanta, a concepire la fotografia in formato monumentale e a considerare l’architettura perfetto soggetto per opere di grande dimensione, che ne restituissero le volumetrie ma soprattutto le linee e i grafismi. La sua attenzione nei confronti del linguaggio architettonico raggiunge la consacrazione a partire dal 1990, quando elabora la serie Façades: partendo dalla Cina (Pudong Shanghai, 1998) Fischer arriva a fotografare, nel giro di una decina di anni, gli esterni degli edifici più suggestivi (banche, hotel, musei, sedi aziendali) delle metropoli di tutto il mondo. I risultati di questo progetto formano una serie composta da più di cento opere. Le facciate, isolate dal resto dell’edificio, diventano strutture geometriche e astratte che avvicinano Fischer alla cultura Optical. Da quest’ultima deduce la tendenza all’immagine illusionistica, che mostra un significato ma ne nasconde un altro, svelando il dettaglio architettonico ma celando l’identità dell’edificio, evidente solo nel titolo dell’opera. Ognuna delle Façades è una nuova opera astratta, un pattern che esiste indipendentemente dalla struttura che lo include, «un oggetto autonomo» come lo stesso artista lo definisce. Più che in altre serie, qui Fischer mostra la tendenza concettuale dell’annullamento della fotografia descrittiva, preferendo un minimalismo che vede nel segno, nella linea, nel colore gli elementi compositivi di qualsiasi opera d’arte e, più in profondità, dell’estetica urbana globale. L’hotel Nikko di Parigi è uno dei più singolari soggetti fra quelli ritratti dall’artista: Fischer evidenzia il motivo rosso, bianco e nero della facciata, sottolineando il gioco di luce e ombre, così come i volumi di cui essa si compone. La resa del dettaglio architettonico è maniacale, eppure il celebre edificio resta celato dietro al rigore dell’immagine astratta. (Aurora Tamigio)
Condizione giuridica
Stato Italiano, in consegna al Segretariato regionale del Ministero per i beni e le attività culturali per la Lombardia - In comodato al Comune di Bergamo per la GAMeC.
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