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Modalità GUIDA

Bruno Ceccobelli Orologia

Misure
cm 135 x 224,5
Descrizione
La formazione artistica di Bruno Ceccobelli, nato nelle vicinanze di Todi, si svolge a Roma, allievo di Toti Scialoja all’Accademia di Belle Arti; una formazione che si completa con studi di teosofia (Emma Cusani), di alchimia (Francesco Albanese), di antroposofia (Donato Margotta). La sua “educazione” si completa, in qualche modo con l’esperienza dell’Ex Pastificio Cerere di Roma, fra la metà degli anni Settanta e la fine degli anni Ottanta. Si tratta di un’esperienza importante, una vera e propria officina (la cosiddetta Scuola di San Lorenzo, dal nome del quartiere romano in cui è situata la struttura) in cui sei giovani artisti, Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio, Piero Pizzi Cannella, Marco Tirelli, lavorano insieme negli spazi adibiti a studio, pur mantenendo ognuno la propria individualità; partono dalle istanze New Dada e della Transavanguardia, ponendosi in opposizione a questa per rivendicare soluzioni nuove, anche nell’uso dei materiali; tuttavia della Transavanguardia condividono il ritorno alla manualità, nel tentativo di riconciliare l’arte attuale con la tradizione. In questo clima si colloca Orologia. L’opera è una grande tavola di legno, dalle forme che ricordano in qualche modo un orologio del passato (la casetta del cucù). La tavola è suddivisa in sei quadranti, a cui si affiancano altri due quadranti minori nella sola parte alta, la struttura è conclusa nella parte superiore da una sezione di arco ribassato; nelle singole partizioni viene steso, in maniera circolare, un colore denso e dalle tonalità brune, al centro dei cerchi vengono inseriti dei dadi o degli oggetti allungati in ferro, come a suggerire l’ora e le lancette. La materia pittorica è una materia densa, stratificata, meditata. La presenza di oggetti come i dadi sono riferibili a una simbologia cabalistica, che Ceccobelli studia in maniera approfondita. L’artista, inoltre, predilige il supporto ligneo, una ricerca che lo lega alla tradizione dell’arte, a una manualità e a un saper fare proprio delle botteghe degli artisti, un’esperienza vissuta proprio negli ateliers dell’Ex Pastificio Cerere. (Pamela Perillo)
Esposta
No
Credit Line
foto: Roberto Marossi
Condizione giuridica
Stato Italiano, in consegna al Segretariato regionale del Ministero per i beni e le attività culturali per la Lombardia - In comodato al Comune di Bergamo per la GAMeC.
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