Doris Salcedo Plegaria Muda

dimensione ambiente

Plegaria Muda, prodotta dal MAXXI insieme ad altre importanti istituzioni internazionali, nasce da una ricerca che, a partire dal 2004, Salcedo ha condotto nei ghetti di Los Angeles, in cui più di diecimila giovani hanno perso la vita a causa di episodi di violenza. L’artista si è concentrata sul fenomeno delle gang giovanili e sull’incerto confine che differenzia le vittime dagli assassini, accomunati da una stessa condizione di “morte sociale” in un ambiente caratterizzato da alienazione ed esclusione, marginalità e criminalità. Salcedo istituisce un parallelo tra la situazione della città statunitense e quella della natia Bogotá, in cui gli episodi di morte violenta e anonima sono molto diffusi. I fatti di Los Angeles sono messi in relazione con le uccisioni (perpetrate tra il 2003 e il 2009 dalle forze armate colombiane) di persone ingiustamente accusate di far parte di gruppi guerriglieri. La grande installazione si compone di una serie di tavoli, sovrapposti a due a due. Tra i due tavoli uno strato di composto organico all’interno del quale cresce dell’erba. Di volta in volta allestita con un numero differente di moduli e in base allo spazio espositivo, l’imponente installazione rappresenta allo stesso tempo un monumento alla memoria delle morti violente dei giovani e degli innocenti e un inno alla vita, che, simboleggiata dalla crescita dell’erba, riconquista spazio e luce.

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C. Basualdo, A. Huyssen, N. Princenthal (a cura di), Doris Salcedo, Londra 2000 C. Italiano (a cura di), Doris Salcedo. Plegaria Muda, catalogo della mostra (Roma, MAXXI-Museo nazionale delle arti del XXI secolo), Milano 2012 J. Rodrigues Widholm, M. Grynstejn (a cura di), Doris Salcedo, Chicago 2015

Foto Patrizia Tocci

Fondazione, prodotta in occasione della mostra "Doris Salcedo. Plegaria Muda" (2011), donazione dell'artista

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