Descrizione
Il lavoro Psicoggetti, 2014 di Lidia Sanvito è strettamente legato alla scultura, alla sua definizione teorica, linguistica e spaziale. L’opera dell’artista è, così, spesso concentrata sui limiti, i confini, le sperimentazioni che la scultura comporta. Questo ambito è costantemente indagato in modi differenti, dal video all’installazione, alla scrittura a carattere teorico.
In questa cornice si inscrive la nuova produzione pensata per il MA*GA: gli Psicoggetti. Il progetto si sostanzia di due parti, una serie di sculture in terracotta dipinta disposte all’interno di una base ribassata e un video.
L’opera si presenta come un’enigmatica nomenclatura di oggetti surreali, una serie di elementi defunzionalizzati la cui unica possibilità di descrizione è affidata ad una serie di titoli che alludono ad una relazione tra la forma e un’attitudine psicologica: Oggetto ansioso, Oggetto d’instabilità, Oggetto minaccioso, Oggetto premonitore.
La relazione non esplicita tra nomi e oggetti (non sappiamo, di fatto, quale tra le varie sculture, sia l’Oggetto ansioso o quale l’Oggetto premonitore e così via…) amplifica la dimensione concettuale del progetto e sviluppa una riflessione su quanto l’aspetto linguistico influenzi, anzi trasformi, la percezione dell’opera in una relazione tra visione e comprensione che è, in ultima istanza, la più profonda radice degli Psicoggetti.