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Modalità GUIDA

Pol Bury Ramollissement virtuel n°77/n°40: Antonello da Messina

Misure
cm 26,5 x 19 cad.
Descrizione
Nel 1953 Pol Bury, abbandonata l’esperienza di CoBrA, si avvicina all’arte cinetica. Il movimento meccanico e il cambiamento dell’oggetto artistico nel tempo e nello spazio diventano sua principale materia di interesse, conducendolo già dagli anni Cinquanta a realizzare costruzioni spaziali fatte di piani componibili e modificabili come Plans mobiles, 1953. Dagli anni Sessanta Bury inizia a preferire per le sue strutture uno sviluppo verticale, prima sfruttando l’aerodinamicità dei metalli poi giungendo a sculture dall’aspetto piuttosto goffo, di legno, sulle quali appone piccoli oggetti (cilindri, magneti, pipe, ciuffi d’erba e di stoffa) soggetti al moto come in Rérectile, 1964. All’interno di esse sono nascosti motori che lentamente generano spostamenti leggeri, impercettibili, come soffi d’aria o leggeri tremolii. La lentezza si caratterizzerà da qui come elemento fondamentale per Bury: nel suo scritto Le temps dilaté lo stesso artista arriva ad affermare che «La velocità limita lo spazio, la lentezza lo espande». La sua è un’osservazione meticolosa del cambiamento di un elemento nei confronti dello spazio e del tempo: l’equilibrio, il magnetismo o il rifiuto delle forze sono per Bury le più interessanti manifestazioni cinetiche, le uniche in grado di offrire un movimento continuato e uniforme, paradossalmente incessante. L’estetica di Bury, formatasi in gioventù sullo studio di René Magritte, è anche intrisa dell’esperienza surrealista: i suoi oggetti cinetici non possono essere mere riproduzioni di fenomeni scientifici, ma lavorano sullo straniamento e sono dotati di una certa poesia, specie quando incontrano la musica. Nelle opere elaborate a partire dalla fine degli anni Sessanta, come Guitar (1968) o la celebre 102 Cones Creux (1968), la forma che si crea è quella di una specie di strumento a corda che sfrutta il movimento per produrre un suono, una musica minimale generata dall’ingranaggio nascosto. 102 Cones Creux è formata da un alto cilindro di legno di pino, una sorta di colonna che presenta corde di nylon cui sono attaccate pipette a fiato. Il meccanismo celato all’interno, dotato di due motori, muove queste protuberanze e le lascia fluttuare. Solo negli anni Settanta queste opere diverranno più convintamente “strumenti musicali”, come nel caso di 17 cordes et horizontales cilindri o 12 e 13 cordes et leur vertcales cilindro (1973). (Aurora Tamigio)
Condizione giuridica
Stato Italiano, in consegna al Segretariato regionale del Ministero per i beni e le attività culturali per la Lombardia - In comodato al Comune di Bergamo per la GAMeC.
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