Descrizione
Senza Titolo è un’opera caratteristica della ricerca che Aldo Mondino ha portato avanti nella prima metà degli anni sessanta. L’interesse per l’indagine sociale, filtrata attraverso un linguaggio ora surrealista, ora di ispirazione neo-dada, pone al centro dell’opera la dimensione dell’ironia, dello sberleffo, del gioco e dell’infanzia. Appare infatti evidente come questo universo ludico, direttamente richiamato dalla struttura “a quadretti” dipinta dall’artista, sia ispirato ai famosi quaderni per bambini da disegnare e colorare.
L’elemento straniante è ovviamente il soggetto presentato all’interno di questa struttura, dalla valenza provocatoria e dall’esplicita allusione sessuale. Ancor meno casuale risulta poi l’elemento segnico, anch’esso dal tratto infantile, che pasticcia il riquadro superiore. L’abbinamento tra gioco per l’infanzia e allusione sessuale, tra riproduzione dell’immagine e mercificazione del corpo, aiutano a comprendere come la ricerca di Mondino si concentri su un’analisi disincantata e spesso cinica della realtà, filtrata però da un linguaggio in continua ridefinizione, preso in prestito dai campi più disparati in grado di generare così stupore e divertimento.
Scrive in proposito Maurizio Fagiolo Dell’Arco nel 1966: “Tracciare quadratino dopo quadratino, riempire casella dopo casella. … Il coraggio di Mondino è nell’adozione di questa iconografia infantile e giocosa, in questo passatempo per enigmisti stanchi. Il gioco infantile calato in questa pittura non significa certo che la pittura è un affare facile, un commercio puerile: tutt’altro. Significa che va presa come un blocco a sé, da conquistare e scoprire passo passo, come un mondo in cui scavare lentamente il terreno per i passi”. (AC)