Descrizione
Nel 1968 Luciano Fabro presenta alla Galleria Notizie di Luciano Pistoi, a Torino, una serie sulle sue Tautologie: oltre a Contatto espone Mappamondo geodetico, Pavimento, Oggetto con dispositivo per ridurne il peso, Foro di 6 mm e Avanti, dietro, sinistra, destra (cielo). Benché già le opere metalliche realizzate tra il 1964 e il 1966 avessero una forte presenza tautologica (cioè di enunciato autoreferenziale, che dichiara e presenta soltanto se stesso), in esse l’artista mostrava di voler lasciare in secondo piano la consistenza fisica dell’oggetto, per sottolinearne, al contrario, le tensioni strutturali interne e il dinamismo virtuale.
Nelle nuove opere, invece, la centrale importanza assegnata all’esecuzione da parte dell’artista si propone di riportare a una nuova e differente riflessione sulla presenza fisica dell’oggetto artistico, senza entrare in conflitto con l’aspetto squisitamente concettuale dell’atto formativo: “ La tautologia”, scrive Fabro, “vede le cose una differente dall’altra. Avrei potuto presentare una sedia come sedia, ma non intendevo proporre posizioni tautologiche: la tautologia mi serviva perché è una cosa che si definisce non per sé ma per la conoscenza che se ne ha, per la relazione tra sé e la cosa … La mia è una crisi tautologica: davanti agli oggetti mi accorgo che sono sordi” (Luciano Fabro 1980).
Per il tipo di materiale e di intervento scelto, Contatto costituisce senza dubbio un elemento di continuità tra le due serie: la leggera divaricazione dei due segmenti della lama d’acciaio, murata agli estremi per tagliare minacciosamente il paesaggio, è data, come nelle opere precedenti, dalla tensione strutturale del pezzo; ma è la sua netta spaccatura, cioè l’intervento minimo ma decisivo operato sul metallo teso dallo scultore, a conferire all’opera la sua configurazione, dove “l’originario punto di contatto funge da semplice riferimento nella sopravvenuta condizione statica” (Fabro 1978, p.51). L’opera, inizialmente eseguita in differenti esemplari in acciaio o alluminio verniciati dello stesso colore delle pareti, è stata replicata nel 2001 a completamento degli otto esemplari della Ruota, dell’Asta, della Squadra e della Croce. [Giorgio Zanchetti]