Descrizione
Nella sua ricerca Susan Philipsz esplora le potenzialità scultoree del suono, che invade lo spazio modificandone la percezione e attraversa il corpo stimolando reazioni diverse in ciascun individuo. Le sue sound installation trasmettono la voce dell’artista che intona versioni a cappella di canzoni altrui, brani scelti attingendo alla musica di ogni genere. Diffuso tramite altoparlanti, il suo canto avvolge lo spettatore in una sensazione di intimità e crea ambienti immersivi.
Le canzoni sono spesso presentate in luoghi pubblici e in situazioni inaspettate, in supermercati, in sottopassi pedonali o anche al porto, come quello spagnolo di San Sebastián, iniziale sito dove la voce dell’artista si è confrontata con il fragoroso rumore dell’oceano in "Wild Is the Wind" in una rievocazione di memorie collettive ed emozioni personali legate al celebre brano di David Bowie.