Bologna, 1969
Attenta osservatrice della realtà e cinefila appassionata, Alessandra Tesi si impone all’attenzione della critica negli anni Novanta, con fotografie che ritraggono ambienti disabitati e inospitali, lunghi corridoi, interni di alberghi, case fatiscenti e spettrali sale d’attesa. Parallelamente l’artista si è interessata alla videoproiezione e all’elaborazione di progetti in cui le immagini, dal forte impatto pittorico, variano i loro effetti al mutare della luce artificiale e naturale, consentendo a chi osserva di entrare fisicamente nell’opera.