Santiago del Cile (Cile), 1956
Formatosi nel mondo dell’architettura e del cinema, Alfredo Jaar ne utilizza gli strumenti nella propria produzione artistica che verte prevalentemente su tematiche quali l’oppressione politica e l’emarginazione sociale. Portando nel sistema dell’arte argomenti ad esso apparentemente estranei, l’artista non solo ne mette in questione l’autoreferenzialità, ma ne utilizza il circuito comunicativo per sensibilizzare un pubblico sempre più ampio. Nei primi anni di lavoro, vissuti sotto il regime di Augusto Pinochet, Jaar si concentra sull’analisi della retorica dei media e sul potere di manipolazione delle informazioni. Poco prima di lasciare il Cile per trasferirsi a New York nel 1982, realizza un intervento ambientale che attraversa il paese in senso longitudinale dividendolo in due con una linea di piccole bandiere nazionali, che arriva fino al mare, evidenziando così la profonda frattura della società cilena in quel momento storico.