Napoli, 1952
Dopo gli studi di architettura a Roma e i prolungati soggiorni in India durante gli anni Settanta, Francesco Clemente si afferma nell’ambito della corrente artistica della Transavanguardia, o Neo-Espressionismo, con la mostra “Aperto ’80” curata da Harald Szeemann e Achille Bonito Oliva per la XXXIX Biennale di Venezia. Nell’anno successivo si trasferisce a New York, dove entra in contatto con la scena artistica d’avanguardia e conosce Andy Warhol e Jean-Michel Basquiat. In questi anni sperimenta la figurazione attraverso la pittura e il disegno, media costanti nella sua attività artistica, concentrandosi sulla figura umana, il corpo e l’autoritratto, soggetti centrali nell’intera produzione dell’artista.