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Ketty La Rocca

Dati biografici

La Spezia, 1938 – Firenze, 1976

La pratica artistica di Ketty La Rocca si può inquadrare nell’ambito delle sperimentazioni della metà degli anni Sessanta portate avanti dal Gruppo 70, di cui fecero parte fra gli altri Eugenio Miccini, Lamberto Pignotti, Luciano Ori e Mirella Bentivoglio. Il movimento ha guidato una riflessione sulla valenza metaforica del simbolo grafico, ostentando “la parola” come soggetto della rappresentazione. La prima produzione di Ketty La Rocca ha indagato la portata invasiva del linguaggio della comunicazione all’interno della società contemporanea. In linea con la poetica del gruppo, l’artista ha sviluppato quindi una serie di lavori che studiavano le potenzialità dell’immagine massmediatica utilizzando inizialmente una tecnica – quella del collage – che in seguito abbandonerà, per seguire un autonomo filone di ricerca, sulla portata grafico-iconica del simbolo pubblicitario. Nel 1966 La Rocca inizia a utilizzare la tempera e l’acrilico, ricreando pittoricamente la grafica tipica del mondo pubblicitario, linguaggio che in questi anni diventa sempre più presente, in Italia. Il riferimento al mondo commerciale è confermato dall’uso di supporti che richiamano, nelle dimensioni e nei tagli, la cartellonistica. La ricerca di un rapporto più diretto e semplificato con il pubblico la porta a condurre programmi televisivi per sordomuti dove, per comunicare, utilizza il movimento delle mani. Questi lavori richiamano inoltre le sue rare ma significative esperienze da performer.

Opere
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