Norimberga (Germania), 1954
Pur operando attraverso una grande diversità di tecniche artistiche, come l’incisione, il disegno e l’arazzo, l’artista ha adottato la scultura come tecnica prediletta, forse influenzata sin da piccola dal lavoro del padre, lo scultore Tony Smith. Realizza infatti figure di donne o animali in bronzo, in terracotta e in altri materiali, talvolta pensate per essere esposte in gruppi. La riflessione della Smith si è costantemente incentrata sul tema dell’identità, degli stereotipi sessuali e del corpo femminile, approfondendo sia personaggi legati alla tradizione religiosa e dal forte significato simbolico, come Lilith (prima moglie di Adamo) o Eva, sia il rapporto tra le donne e la natura. Proprio in virtù dell’interesse nei confronti di questi soggetti è possibile affiancare il suo lavoro a quello di Rosemarie Trockel e di altre artiste che, a partire dagli anni Ottanta e Novanta, si sono dedicate alle tematiche femministe.