Milano, 1925 – Torino, 2003
Mario Merz esordisce nel corso degli anni Cinquanta nell’ambito delle sperimentazioni dell’Informale e dell’Espressionismo astratto con dipinti che si ispirano a forme organiche. Il transito verso la scultura avviene gradualmente, dapprima trafiggendo i dipinti con oggetti di uso quotidiano (un ombrello, un bicchiere, una bottiglia, un impermeabile), poi attraverso la creazione degli igloo, a partire dal 1968. Sempre nella seconda metà degli anni Sessanta avviene l’incontro con Germano Celant e la partecipazione alle prime mostre del movimento dell’Arte Povera.