San Francisco (California, Stati Uniti), 1967
Matthew Barney esordisce all’inizio degli anni Novanta, in diverse mostre negli Stati Uniti, affermandosi rapidamente sulla scena internazionale. Fin dagli inizi predilige la multimedialità e usa il disegno, la fotografia, il video e le installazioni ambientali per produrre lavori contraddistinti da atmosfere oniriche e fantastiche ispirate alle culture più diverse. Soggetto ed elemento centrale di ogni narrazione è il corpo, modello di conoscenza universale e radice della mitologia personale che caratterizza la vita e il lavoro dell’artista.