Descrizione
Il suo lavoro più noto è il ciclo di film "The Cremaster", la saga epica del “muscolo testicolare” che deve il suo titolo al tessuto che durante lo sviluppo del feto determina il sesso del nascituro ascendendo nel caso femminile e discendendo in quello maschile. L’opera, che gli ha valso il Premio Europa nel 2000 alla XLV Biennale di Venezia (1993) e l’Hugo Boss Prize del Guggenheim Museum nel 1996, vede l’artista recitare in diversi ruoli ed è composta di cinque episodi la cui uscita è legata a una simmetria numerica costruita intorno al numero cinque. L’uscita dei film ha infatti seguito la sequenza 4-1-5-2-3, con il numero cinque in posizione centrale, probabilmente suggerito dalla classica pentapartizione in atti delle tragedie greche: "Cremaster 4" (1994), "Cremaster 1" (1995), "Cremaster 5" (1997), "Cremaster 2" (1999), "Cremaster 3" (2002). "Cremaster 5" è una stampa fotografica tratta dal quinto episodio della serie ambientato nel teatro dell’opera di Budapest, racchiusa in una cornice d’artista in plastica, materiale spesso usato da Barney per sculture e installazioni. L’immagine ritrae la protagonista Ursula Andress nei panni della Regina delle Catene che, seduta su un trono costellato di orifizi, canta il suo amore tragico per il Mago Barney- Houdini. L’immagine, una sorta di icona, conferma in chiave fotografica il fondamento dei film dell’artista basato sulla presenza fisica sua e degli attori e non su successioni narrative, come testimoniato dalle frequenti sequenze lente e dalla quasi totale assenza di dialogo.