Firenze, 1939
Sin dai suoi esordi alla metà degli anni Sessanta, nell’ambito della Poesia Concreta, Maurizio Nannucci utilizza il linguaggio e il testo come elementi principali della sua ricerca artistica. Dopo i primi esperimenti tra arte e Poesia Concreta come i Dattilogrammi, realizzati con la macchina per scrivere, adotta il neon come medium espressivo per creare frasi o asserzioni che interagiscono con l’ambiente spaziale e con i visitatori, inserendosi nelle più attuali ricerche artistiche d’avanguardia internazionale del periodo.