Bakenberg (Sudafrica), 1975
L’installazione, la pittura, il collage e le performance sono i linguaggi utilizzati da Moshekwa Langa nella sua ricerca figurativa. L’idea di mappa, intesa come rete di connessioni tra luoghi, eventi e persone, è spesso alla base delle sue opere, come mezzo per interpretare la complessa realtà socio-politica sudafricana, segnata profondamente dall’apartheid. Le mappe di Langa hanno preso di volta in volta la forma di reti a dimensione ambiente, costituite da fili, corde e oggetti trovati, oppure da schemi di relazioni tra forme astratte o personaggi. La sua pittura è invece caratterizzata da uno stile espressivo volutamente naïf, derivato dall’arte popolare africana, dalla bad painting americana e dalle creazioni di Jean-Michel Basquiat.