Shanghai (Cina), 1960
Pittore di murales maoisti durante l’adolescenza, Yan Pei-Ming si trasferisce in Francia nel 1980, quattro anni dopo la morte di Mao Tse-Tung, ma è solo dal 1987 che comincia a realizzare ritratti del leader comunista, riprendendone le tipiche pose dalle fotografie di propaganda. Il linguaggio di Pei-Ming riprende una tecnica pittorica fortemente gestuale, caratteristica di certi espressionisti astratti, ma la coniuga con ritratti di dimensioni monumentali. Le grandi tele, quasi sempre monocromatiche, sono dipinte utilizzando pennelli speciali e rappresentano personaggi famosi oppure sconosciuti, inventati o realmente esistenti. Occasionalmente l’artista ritrae anche grandi paesaggi immaginari.