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Vittorio Matino Anemone II

Size
330 x 67 cm
Description
Dal 1973 Vittorio Matino focalizzò il suo lavoro pittorico su alcuni elementi geometrici basilari come la linea. L’intreccio ortogonale delle linee, o delle bande, avviene attraverso una stesura pittorica tenue e digradante che in luogo di esaltare il rigore della struttura geometrica, sulla quale il quadro è fondato, ne attutisce la trama rendendola più evanescente. Nel 1975, Matino sperimenta, sviluppando alcune premesse implicite sulla sua scelta di affidarsi al segno lineare, dei formati dalla spiccata verticalità di cui Vibrissa è, con ogni probabilità, il primo esempio (Vernizzi 2007, p.69). Lo stesso artista spiega le ragioni di questo particolare formato: “nei quadri alti e stretti, Vibrissa B e Ascendi, c’era il tentativo di dissolvere la struttura geometrica con una forte accentuazione della verticale unita a una stesura di segni molto fitti…l’intenzione di rendere dialettico il rapporto tra la struttura cromatica e supporto, e tra supporto e spazio, è resa in modo più esplicito” (Matino 1978, p.314). Effettivamente, questo formato instaura un’esperienza visiva giocata fra la lontananza e la vicinanza dello spettatore al quadro: a uno sguardo ravvicinato, la fitta trama lineare si coglie nitidamente perdendo però di vista l’interezza del quadro, viceversa, a uno sguardo più indietreggiato, il quadro si offre nella sua totalità verticale sfumando la percezione della sua trama. Anemone II, del 1977, è la seconda versione di un omonimo quadro dipinto nello stesso anno ed esposto nella personale dell’artista presso la Galleria Lorenzetti Arte di Milano (Milano 1978). Il quadro è in deposito presso il Museo del Novecento. [Denis Viva]
Bibliography
Vernizzi 2007, pp.77, 266, n.30.
Classification
Painting
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