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Pino Pascali Delfino

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due elementi: testa cm 84 x 78 x 127, coda cm 75 x 110 x 189
Description
La carriera artistica di Pascali è breve e folgorante. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma nel 1959 e comincia subito a farsi notare come scenografo. Esegue bozzetti, disegni, plastici e “corti” per Carosello e altre trasmissioni tv. Per suo conto sperimenta intensamente. Negli anni sessanta partecipa a varie mostre collettive, e nel 1965 realizza la sua prima personale presso la galleria romana “La Tartaruga”. L’anno successivo espone alla galleria “L’Attico”. In soli tre anni ottiene un notevole riscontro da parte della critica e viene notato da influenti galleristi italiani e internazionali. Proprio all’apice della sua carriera, mentre alcune sue opere erano in mostra alla Biennale di Venezia, muore prematuramente a Roma nel 1968 per le conseguenze di un grave incidente in motocicletta, sua grande passione. La sua tomba si trova nel cimitero di Polignano a Mare. Artista eclettico, Pascali fu scultore, scenografo e performer. Nelle sue opere riunisce le radici della cultura mediterranea (i campi, il mare, la terra e gli animali) con la dimensione ludica dell’arte: un ciclo di opere è dedicato alle armi, veri e propri giocattoli realizzati con materiali di recupero (metalli, paglia, corde) e molti suoi lavori ripropongono le icone e i feticci della cultura di massa. Nella serie Ricostruzione della natura, Pascali analizza il rapporto tra la produzione industriale in serie e natura. In questo ciclo di opere Pascali non cerca più la ‘verosimiglianza’ con il reale ma già nell’uso del materiale, tela e struttura in legno, materiale industriale disvela la sua intenzione: ricostruire una nuova Arca di Noè ingigantita dall’occhio di un bambino, grandi animali leggeri come nuvole oppure realizzati come giochi di peluche ma sempre sovradimensionati. Egli stesso le chiamava le finte sculture, dove la tela viene tagliata e usata con pazienza, associata a una grandezza smisurata, che contrasta con la leggerezza di queste ‘finte sculture’, il cui interno è vuoto. Così Pascali introduce un elemento linguistico nuovo: priva la scultura di una sua precisa connotazione, il peso.
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Classification
Sculpture
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