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Giulio Paolini Senza titolo

Size
cm 50 x 70
Description
L’opera, registrata nell’archivio dell’artista con il numero GPC0470, è la riproduzione scontornata di una mano femminile desunta dai disegni pubblicati nel volume Opere di Johann J. Winckelmann, edita dai Fratelli Giachetti a Prato tra il 1830 e il 1834. Si tratta della prima edizione italiana delle opere dello studioso tedesco raccolte in tredici volumi: in particolare l’immagine ritagliata da Paolini è tratta dal tredicesimo volume, tavola XXXII, n. 88. La mano è quindi applicata su un foglio bianco lacerato, in modo che sembri essere la causa di quella stessa lacerazione che lascia emergere il foglio di supporto. Un cartoccio di carta bianca è applicato sul foglio lacerato a simulare la parte da esso strappata. Il collage, come indicato sul verso, è datato 1978 e, nonostante la singolarità della composizione, racchiude temi importanti della poetica di Paolini. In primo luogo il gesto a cui l’osservatore è posto innanzi porta in sé un doppio significato: quello di svelare qualcosa che sta dietro lo spazio della rappresentazione e allo stesso tempo la disillusione di chi guarda. Dietro infatti non c’è nulla, rimangono solo i lembi di carta lacerata e il vuoto. L’opera si configura come un diaframma tra dimensioni incompatibili, la realtà e la finzione, ed è tra questi estremi che si inserisce il significato dell’arte di Paolini. Negli anni Settanta, infatti, la sua produzione è caratterizzata principalmente da due linee di ricerca, la prospettiva e il tema del doppio. Per quanto concerne il secondo filone, incarnato perfettamente in Mimesi – opera realizzata in diverse varianti con due calchi in gesso di una stessa statua antica collocati uno di fronte all’altro – Paolini riflette sulla rappresentazione e sulla riproduzione. Inoltre è interessante notare come non manca il riferimento all’antico anche nel collage del 1978: come indicato, la mano incollata è ritagliata dalle tavole dell’opera di Winckelmann, storico e archeologo che dedicò la sua vita allo studio dell’arte classica greca attraverso le copie di epoca romana, curioso equivoco che riporta alla riflessione sulla natura stessa della rappresentazione e della riproduzione. (Nicoletta Saveri)
Legal status
Stato Italiano, in consegna al Segretariato regionale del Ministero per i beni e le attività culturali per la Lombardia - In comodato al Comune di Bergamo per la GAMeC.
Classification
Work on Paper
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