Christian Leperino The other myself

cm 150 x 400 x 30 (ventuno pezzi di cm 26 x 18 x 21 ciascuno)

Christian Leperino (Napoli, 1979) intreccia al tema del paesaggio urbano la riflessione sul tempo, la memoria, le trasformazioni dei luoghi e i destini degli individui che li abitano. Nelle sue più recenti sculture alterna al modellato il calco in gesso, traccia di un corpo vivente, di un oggetto, di un frammento d’arte del passato. Materia che assorbe, custodisce e che restituisce, nel candore del bianco, storie, forme e umori, in un dialogo tra presenza e assenza, miraggi di bellezza e macerie della storia. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Napoli e successivamente al Kunst Werke di Berlino, nel 2015 fonda SMMAVE - Centro per l’arte contemporanea, con sede a Napoli, nella chiesa di Santa Maria della Misericordia ai Vergini (XVI-XVIII sec.), a lungo abbandonata all’incuria e al degrado. The Other Myself è un’opera rappresentativa della ricerca dell’artista, centrata sul corpo come superficie sulla quale incidere i segni del vissuto e delle esperienze. È composta da ventuno sculture in gesso bianco, ottenute grazie al procedimento del calco che riproduce i volti di migranti e rifugiati politici, coinvolti dall’artista in un laboratorio di scultura. Il titolo dell’opera è dovuto alle parole che Abraham, migrante ivoriano e amico dell’artista, espresse osservando la sua testa in gesso: «È bella! È un altro me. L’altro me stesso». L’opera di Leperino non è, dunque, mero oggetto estetico, ma performance partecipativa della memoria: la materia porta le tracce di un incontro vero tra le persone, dell’ascolto, della condivisione, si fa carico di un bagaglio emotivo pesante, racconta e concretizza l’odissea degli immigrati, evoca vicende personali che divengono esperienza di tutti, una storia universale nella quale ognuno di noi può immedesimarsi, cercandosi e riconoscendosi nell’altro. L’opera è stata esposta in occasione del contest ShowYourself@Madre indetto dal Museo Madre nel 2014, vincitrice del suddetto contest.

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© Photo: Amedeo benestante. Courtesy Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, Napoli

Sculpture