Descrizione
Ettore Spalletti ha sempre lavorato sul limite che corre fra architettura, pittura e scultura, cercando una compenetrazione fra questi ambiti. Nel rigore della sua ricerca l’uso del colore diventa una modalità per costruire la forma attraverso il meticoloso sovrapporsi di piani bidimensionali. La gamma di colori tenui, come l’azzurro e il rosa, fino ad arrivare al bianco, è un omaggio alle qualità cromatiche dell’Abruzzo, terra a cui l’artista rimarrà sempre legato. Interessato all’interazione tra potenzialità della luce e percezione del colore, Spalletti ha individuato nella cappella settecentesca di palazzo Ardinghelli (L’Aquila) uno spazio raccolto e circoscritto, ideale per inserire la sua opera. Elemento onnipresente nella storia dell’arte e tema fondamentale nella sua ricerca, la colonna appare in questo contesto come sospesa: definisce il centro dello spazio fermandosi all’attacco dell’imposta della volta. In un dialogo silente con chi la guarda, che richiama le Sacre conversazioni rinascimentali, la scultura agisce come connessione fra il riverbero del chiarore delle pareti e il diffondersi della luce naturale.