Descrizione
L’artista realizza questo progetto nella Scuola del Balletto dell’Avana, un edificio progettato dall’architetto italiano Vittorio Garatti. Commissionato dal governo cubano all’inizio degli anni Sessanta, nell’ambito della politica educativa promossa dopo la rivoluzione, il complesso architettonico doveva sorgere nel quartiere più esclusivo della città. Racchiusi in strutture metalliche che ricordano una gabbia, alcuni uomini esplorano l’edificio che, lasciato in rovina ancor prima di essere completato, è un esempio del fallimento dell’architettura e materializza un tempo sospeso, tra il passato e il futuro incerto.
L’opera induce a riflettere sulle prigioni politiche e sociali contemporanee e l’architettura incompiuta manifesta le restrizioni imposte a Cuba, mentre ne richiama i recenti eventi liberatori.