Descrizione
In "Io sono qui" l’artista proietta la scritta che dà il titolo all’opera su un piccolo specchio d’acqua, sostenuto da una base in ferro e piombo, secondo l’idea, coerente alla sua ricerca, della costruzione di opere relazionali, che dialoghino con il fruitore e con lo spazio, divenendo luogo da abitare, da contemplare, ma anche linguaggio: dimora umana per eccellenza. Così, come nel caso di Io sono qui, frasi, parole, citazioni tratte dalla letteratura e della poesia, sono adottate dall’artista per esprimere quell’intimità esistenziale in cui ognuno può cercarsi e riconoscersi, come dichiara l’artista: “aspiro a qualcosa che c’era o che ci sarà. Che lascia solo una traccia di sé. O una premonizione”.