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Modalità GUIDA

Pier Paolo Calzolari Senza titolo

Misure
cm 28 x 148 x 9
Descrizione
Tra il 1967, anno in cui si sposta da Bologna a Urbino, e il 1972, quando si muove tra Parigi, New York e Berlino, Pier Paolo Calzolari arriva alla piena elaborazione del proprio percorso artistico. In questo stesso periodo si avvicina all’Arte Povera: le opere appartenenti alla serie Gesti (1968-1969), realizzate con neon e ghiaccianti, lo accostano in particolare al lavoro di Mario Merz. Lo sguardo di Calzolari resta tuttavia sempre concentrato su una visione materica dell’opera, concepita in continua trasformazione attraverso l’utilizzo di elementi “vivi” come il fuoco, il ghiaccio, il muschio o il sale, lasciati a fare reazione su superfici ossidabili, per lo più ferrose. A partire dal 1972, Calzolari si dedica allo studio di un nuovo modo di fare pittura, utilizzando i materiali già sperimentati alla fine degli anni sessanta su supporti innovativi: stoffe, fogli di compensato e impalcature di ferro diventano lo spazio su cui l’artista appone segni o incisioni e oggetti realizzati con sale o cera. Sono dello stesso anno le prime installazioni “ambientali” con cera e metalli. Questo Senza titolo del 1972 (la data è confermata da un’autentica dell’artista sul retro di una fotografia) si colloca dunque in un anno chiave per la produzione di Calzolari, a metà fra gli studi “su tela” e la vocazione installativa: su una tela, interamente ricoperta di sale, l’artista colloca su un sostegno centrale in ferro una scarpa infantile realizzata in cera. Quest'opera dialoga con un altro Senza titolo del 1972, in cui una calzatura femminile in cera è sospesa su una struttura filiforme di rame. Le reazioni dell’ossidazione di ferro e piombo sul sale, così come le incisioni e il lento disfarsi della cera fanno di quest’opera un riuscito esempio delle realizzazioni “in divenire” concepite a cavallo tra anni sessanta e settanta. [Aurora Tamigio]
Condizione giuridica
Stato Italiano, in consegna al Segretariato regionale del Ministero per i beni e le attività culturali per la Lombardia - In comodato al Comune di Bergamo per la GAMeC.
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