Descrizione
La scultura fa parte di una serie di opere realizzate in collaborazione con il MIC di Faenza nell'ambito di una ricerca sulla conservazione della ceramica. L'opera è completata da un video che propone una rilettura poetica dei depositi e del laboratorio di restauro dove da anni si lavora per ricostruire le opere della collezione danneggiate durante il bombardamento dell’ultima Guerra. Le sculture della serie e il video sono state realizzate con le restauratrici, senza ordini gerarchici tra artista e artigiano, assemblando insieme elementi creati dalle diverse mani, modellando partendo da un’interpretazione immaginifica, legata alla memoria di opere restaurate in passato. Il progetto vuole così affrontare temi legati alla fragilità, narrando come l’eccellenza e “know-how” italiano sia in gradi di riordinare il caos, dando una seconda vita a opere che andrebbero altrimenti perdute.