Domenico Gnoli White bed

cm 140 x 200

Il letto è un oggetto spesso rappresentato da Gnoli, vuoto o occupato da sagome umane. Nel caso di "White bed", si tratta di un letto vuoto e bianco, ripreso in scorcio e in scala reale (la larghezza della tela corrisponde alla larghezza di un letto matrimoniale), decontestualizzato da qualsiasi narrazione. L’attenzione al dettaglio del tessuto delle lenzuola, le cui pieghe ricordano alcuni "Achrome" che Piero Manzoni aveva realizzato quasi dieci anni prima, svela il desiderio di combinare un motivo astratto (la trama del tessuto) con una rappresentazione oggettiva (il letto). Come per le altre opere pittoriche realizzate a partire dagli ultimi anni Cinquanta, l’artista utilizza della sabbia nell’impasto del colore per ottenere l’effetto di una maggiore matericità – stratagemma usato da altri artisti europei, come ad esempio Jean Dubuffet e Antoni Tàpies – e per simulare la superficie di un muro affrescato dove non siano visibili i segni delle pennellate.

No

I. Calvino, V. Sgarbi, C. Spaak (a cura di), Gnoli, Milano 1983; B. Mantura (a cura di), Domenico Gnoli 1933-1970, catalogo della mostra (Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), Roma 1987. W. Guadagnini (a cura di), Domenico Gnoli. Lettere e scritti, Milano 2004. S. Pezzato, D. Soutif (a cura di), Domenico Gnoli, catalogo della mostra (Prato, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci), Colle di Val d’Elsa 2004. F. Bonami, M. Cattelan, R. Graves (a cura di), Domenico Gnoli. Paintings 1964-1969, catalogo della mostra (New York, Luxembourg & Dayan), New York 2012.

Foto Patrizia Tocci

Acquisto da Christie's, Londra

Dipinto