Stockton (California, Stati Uniti), 1969
All’età di tredici anni, l’afroamericana Kara Walker si trasferisce dalla California alla Georgia, uno degli stati americani in cui è stata più forte la politica di segregazione razziale. Questo costituirà un momento decisivo per la sua formazione: come sottolinea lei stessa, contribuirà a farla “diventare nera” in senso più profondo. Tema ricorrente dei suoi lavori sono infatti gli stereotipi razzisti e sessisti che influenzano il comportamento del popolo americano, in particolare degli abitanti degli stati del Sud, dove l’artista è cresciuta. Pratica privilegiata da Kara Walker è il ritaglio delle silhouette, utilizzato per condensare dato storico e quotidianità. In origine passatempo delle mogli dei proprietari terrieri nell’America pre-Guerra Civile, la silhouette conserva un gusto rétro, che le consente di riflettere su come l’assegnazione dei ruoli sociali e razziali perduri fino ad oggi.