Ettore Spalletti Cuscino

cm 50 x 60

In "Cuscino" vediamo un esempio dell’impasto di gesso e pigmenti con cui comunemente lavora, un processo che richiama alla mente la tradizione italiana dell’affresco ed evidenzia il suo processo di empatia con il colore. La predilezione per i toni dell’azzurro e, più in generale, per le variazioni tenui delle cromie, testimonia un’attenzione per la definizione di quelle che l’artista descrive come “realtà atmosferiche”. A partire dagli anni Ottanta, Spalletti comincia ad indagare la relazione fra spazio e ambiente: la forma convessa di "Cuscino", che si colloca sulla soglia della scultura, rivela la profondità di tale ricerca. Il colore agisce qui sia come materia che come forma, e lo spessore diventa funzionale a quell’ambiguità fra bidimensionale e tridimensionale che è tipica delle sue opere, situate sempre al confine tra pittura, oggetto scultoreo, ambiente e pura percezione cromatica.

No

G. Celant (a cura di), Ettore Spalletti, catalogo della mostra (Valencia, Centre del Carme), Valencia 1992; Ettore Spalletti, catalogo della mostra (Anversa, MUHKA-Museum van Hedendaagse Kunst), Anversa 1995. Ettore Spalletti, catalogo della mostra (Madrid, Fundación la Caixa), Madrid 2000. A. Zevi (a cura di), Ettore Spalletti: il colore si stende asciuga spessice, riposa, catalogo della mostra (Roma, Accademia di Francia), Roma 2006. Un giorno così bianco, così bianco, catalogo della mostra (Napoli, Madre • museo d’arte contemporanea donnaregina; Roma, MAXXI-Museo nazionale delle arti del XXI secolo; Torino, GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea), Milano 2014.

Foto Roberto Galasso

Donazione Claudia Gian Ferrari

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