Roma, 1944 – 2015
Alla fine degli anni Sessanta Elisabetta Catalano, oltre ad affermarsi come grande ritrattista del mondo della cultura e dello spettacolo, collabora spesso con artisti del comportamento e del concettuale come Alighiero Boetti, Gino De Dominicis, Joseph Beuys, Sandro Chia, Enzo Cucchi, Francesco Clemente, Jannis Kounellis, Michelangelo Pistoletto e molti altri protagonisti di quegli anni. Da questi incontri nascono alcune performance fotografiche a porte chiuse con artisti come Fabio Mauri, Vettor Pisani e Cesare Tacchi, in cui la Catalano sviluppa un dialogo attivo che supera il ritratto e la documentazione, componendo delle immagini iconiche.